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L’Italia è leader mondiale nella ricerca della materia oscura. I
Laboratori nazionali del Gran Sasso ideati dal prof. Zichichi, sono
la più grande struttura della Terra per lo studio e la ricerca
diretta di quello che si pensa sia il maggior componente
dell’Universo. Costruiti nel 1987, sono utilizzati come struttura a
livello mondiale da scienziati provenienti da 32 paesi diversi.
Questo tipo di costituente venne chiamato materia “scura” oppure
“oscura” perché invisibile per mezzo della radiazione
elettromagnetica. La natura delle particelle che compongono la
materia oscura è ancora ignota. Perché è importante lo studio di
questo componente dell’Universo? Le conoscenze cosmologiche di
cui disponiamo hanno generato alcune teorie di base, tra cui la più
promettente e condivisa è quella del Big Bang. Tutte le teorie hanno
bisogno di un modello che ne descriva molto bene la natura della
realtà. Il modello maggiormente avanzato e condiviso di cui
disponiamo è il modello Lambda-CDM (o ΛCDM). Tale modello poggia su
due componenti essenziali: la teoria della relatività generale e la
teoria quantistica del modello standard delle particelle elementari.
In base a varie osservazioni di galassie ed ammassi di galassie
si è notato un comportamento gravitazionale anomalo della materia
visibile. Sono state fatte numerose ipotesi, neutrini, buchi neri,
nane fredde o imperfezioni nelle teorie gravitazionali ma purtroppo
ancora non si hanno certezze. L’unica cosa che appare certa è che la
materia oscura non è materia ordinaria e quindi composta da
“particelle” che non sono presenti nel modello standard. Secondo
una stima fatta in base ai dati in nostro possesso l’universo
sarebbe composto dal 23% di materia oscura, 73 % da energia oscura e
solo il 4% da materia ordinaria. Questo significa che non conosciamo
il 96% dei costituenti dell’universo. Per questo è importante lo
studio della materia oscura. Nei laboratori del Gran Sasso sono
in corso di realizzazione almeno 15 esperimenti ed alcuni sembrano
aver già dato dei buoni risultati. In particolare l’esperimento
DAMA/LIBRA sembra aver captato qualcosa che sia riconducibile alla
materia oscura, ma non ci sono ancora certezze. Il segnale
captato dal rivelatore a Ioduro di Sodio (drogato con tallio) di
DAMA/LIBRA è una modulazione annuale del numero di conteggi di un
“certo tipo”. La Terra, che ruota intorno al Sole a 30 km/s, ed il
Sole, che ruota intorno al centro della Via Lattea a 220 km/s, si
muovono nella stessa direzione il 2 Giugno di ogni anno. In questo
periodo il “vento” di materia oscura dovrebbe essere più intenso ed
il numero di conteggi atteso dovrebbe aumentare. L’opposto dovrebbe
avvenire a Dicembre. Nell’arco di un decennio le misure dei
fisici di DAMA/LIBRA hanno rilevato proprio questo segnale. Per aver
certezza di questi risultati però bisogna attendere una conferma che
arrivi da altri esperimenti in maniera indipendente. Gli altri
esperimenti che studiano la materia oscura sono i seguenti: CDM,
CRESST, EDELWEISS, EURECA, ZEPLIN, XENON, ArDM, WARP, LUX, SIMPLE,
PICASSO. Questa scoperta potrebbe aprire la porta a nuovi
orizzonti ed essere la base per la nascita di una nuova fisica.
Purtroppo un recente studio apparso su Physical Review Letters ha
proposto un’ipotesi alternativa sui dati misurati da DAMA. In
particolare il segnale precedentemente osservato potrebbe essere
dovuto a neutroni generati da neutrini solari e muoni atmosferici.
(Jonathan H. Davis, Institute for Particle Physics Phenomenology,
Durham University, Durham DH1 3LE, United Kingdom).La ricerca
comunque va avanti e i dati rilevati dall’esperimento DAMA sono
sempre più chiari e potrebbero inglobare veramente segnali di
materia oscura.
La stazione
spaziale internazionale "passa vicino" alla
Luna:
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